venerdì 12 maggio 2023

La giornata della Lady (V parte)

4 Maggio (tarda mattinata) 

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La pioggia non cadeva più, ma un vento freddo e dei lontani tuoni oltre la collina, non facevano presagire nulla di buono


Due cappelliere e due borse, accuratamente preparate da Pauline, vennero caricate sulla macchina, la Rolls Royce 40/50Hp 'Silver Ghost' del Duca. 


Il baule color noce dalle grandi maniglie in ottone, contenente nove abiti, tre per ogni giorno di permanenza tra i quali due da dinner galà 

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(il primo di seta, con ricami dai toni bianchi e rosati, con una profonda scollatura e una fascia rosa ciclamino in vita 

Il secondo di raso 'verde kelly' coperto da una rete nera ricamata con fiori rosa e lilla, con pizzo e perline Écru a coprire le spalle) sarebbe arrivato più tardi tramite facchino

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Due cappelli (uno Écru con piumaggi dai toni del marrone e uno viola scuro con delle roselline rosa e bianche) erano stati personalmente scelti da Violet per il pomeriggio 

London city era viva, fatta di inviti a tea time e dinner galà, era quindi necessario essere preparati riguardo l'abbigliamento 


Letty sapeva benissimo dove trovare suo marito: l'appartamento, di proprietà dei Manners, davanti a Westminster, era mantenuto arredato per decisione di Violet.

Frederick spesso vi si rifugiava, mentre Letty lo teneva come alloggio per quando capitava a Londra.

"La macchina è pronta mia Signora" disse Pauline entrando nella camera semibuia.

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"Le preparo cappotto e cappello"

"No, Pauline, non voglio cappelli, l'acconciatura va benissimo, un paio di guanti cream e sono pronta, devo solo salutare i piccoli e congedarmi dai Marchesi"

Letty rimase sola per qualche istante, e lo sguardo le cadde sul primo quaderno che le regalò Frederick appena si conobbero
Lo aprì e vi passò le dita, profumate di colonia 4711; lo richiuse e ne sentì le scanalature profonde della copertina rossa dai bordi dorati.
Pensò a quanto vi scrisse, solo con la fioca luce del suo lume di ottone, nelle notti insonni 

"I bambini" disse Pauline destandola dal ricordo
Entrò la balia con in braccio Deirdre. In piedi, attaccato con una manina rosea al gonnellone, coperto dal grande grembiule bianco se ne stava Thomas.
Deirdre fece un sorriso sdentato alla mamma, allungando le piccole mani paffute per farsi prendere in braccio. 

"La mamma fra tre giorni ti prenderà in braccio nuovamente e tornerà anche papà a trastullarti"

La bimba di 10 mesi aveva capelli e occhi castani, ed era sempre allegra, sorridente e chiacchierona.

"Thomas, vieni in braccio alla mamma, stropicciami le guance con i tuoi baci profumati"

Il bimbo di tre anni era taciturno ma osservatore.
Molto sensibile ed educato, non amava le carezze, ma si faceva ben volere da tutti.
Capelli color grano, con occhi grandi verdi, era la copia del fratello minore dei tre fratelli di Violet.
"Bambini fate i bravi, la mamma tornerà tra pochi giorni" disse Violet, porgendo nuovamente Deirdre alla balia
"Thomas fai l'ometto e bada a Deirdre e a nonna Charlotte"
Lo prese nuovamente tra le braccia baciandolo, nonostante le sue rimostranze.

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"Mi raccomando i bambini devono stare con i nonni, nessuna visita finché non torneremo io e il Duca"
"Certo my Lady" rispose fiera la balia Dorothy, una donna alta e mascolina dallo sguardo severo e distaccato, ma dolcissima e materna con i piccoli e che per questo piaceva molto a Letty 

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Socchiudendo gli occhi, la Duchessa, congedò lei e bimbi

"Pauline, sono pronta, spero tu abbia ricordato i gioielli" 
Violet passò il palmo della mano coperta dal guanto colore crema, sull'abito verde.
"Di sicuro quando scopriranno che il Duca è a Londra ci inviteranno per una cena o un tea party a palazzo"
Violet diede un ultimo sguardo alle finestre che davano sul grande parco, gettando un'occhiata al bosco, riserva di caccia della famiglia

"Signora ho preso anche la spilla di sua altezza Queen Victoria"
"Oh!" Disse la Duchessa, fissando un grande quadro raffigurante una scena a cavallo
"Mia suocera potrà avere tutti i gioielli dell'isola ma non potrà mai avere un dono della Regina"

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Lady Violet accennò una sorta di sorriso, portando la bocca a compiere una smorfia verso la guancia destra.

"Il mio soprabito"
Disse girandosi
"L'ho io signora" Rispose Pauline 



Mise il soprabito, dello stesso colore dei guanti, e uscendo dal grande portone sentì l'aria umida del temporale pungerle il viso struccato
Si congedò dai Marchesi, immobili sull'uscio e salì velocemente in macchina
Pauline le si sedette di fronte, l'autista chiuse la portiera, salì a bordo della Rolls Royce e mise in moto


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