mercoledì 24 maggio 2023

La giornata della Lady (VIII parte)



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5 Maggio 1912 (8.30Am)


I Duchi si svegliarono più tardi del solito, perché la servitù aveva ricevuto l'avviso di non destarli.


La sera prima Letty decise di non uscire, stremata dal viaggio e dalle emozioni.


Così finse un leggero raffreddamento e dispose per il pranzo serale in camera. 


Lord Frederick decise invece di raggiungere la smoking room del Savoy hotel, a pochi passi a piedi da Westminster abbey e quindi dall'appartamento. Era lì, nel meraviglioso hotel inaugurato nel 1889, che gli uomini dell'aristocrazia britannica si ritrovano quando erano in quel di London city.


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Violet sapeva che suo marito sarebbe stato a fumare il sigaro e a bere il suo adorato Pear Cognac fino a notte fonda, e di conseguenza, decise di avvisare la sua cameriera personale di non dare la sveglia la mattina seguente.


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Mangiò di gusto, pollo alle spezie e insalata alla crema fredda, il tutto preparato dal cuoco che veniva a casa ogni volta che i Duchi erano a Londra.


Si coricò dopo aver scritto una lunga lettera a Lady Astor, per chiedere se stesse bene e se, almeno un poco, si fosse ripresa dalla perdita del povero John.


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Si addormentò e non sentì il marito rincasare.

Aprì gli occhi con il sole che faceva capolino nella stanza. Uno dei pesanti tendaggi light blue era rimasto semi aperto e la luce che ne filtrava, era indice di una bellissima mattinata

Il Duca si stirò come un gatto sornione, sbadigliò, e nel frattempo prese Lady Violet, cingendole I fianchi, facendo si che si girasse, sdraiandosi sul suo braccio, per essere baciata. 

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Frederick indossava un pigiama di seta, color champagne, morbido e caldo al tatto, tanto che la Duchessa vi rimase accoccolata per un po' prima di decidersi a destarsi dal grande letto matrimoniale.

La colazione, sotto espressa richiesta dei Duchi, venne servita in camera. Qui Pauline, portò due vassoi, poggiandoli sul tavolo in legno - che il Duca usava come scrivania- davanti ad una delle due grandi finestre che affacciavano su Westminster Abbey 

Lo spuntino comprendeva: spremuta d'arancia, caffè, tea al limone o al bergamotto, sandwich al formaggio e salmone, prosciutto marinato alle spezie, croissant salati ripieni di formaggio morbido alle erbe, croissant dolci con zucchero e confettura di pesche, uova sode e fudge.

Lord Frederick mangiò voracemente

"Se ti vedesse la Duchessa di Grafton, tua madre, griderebbe allo scandalo" 

Disse sogghignando Letty

"Stai mangiando come uno dei maiali del porcaro della tenuta di Belvoir"

Aggiunse la Duchessa

"Beh, mia madre non c'è, ho 31 anni, potrò mangiare come mi aggrada, almeno davanti a mia moglie"

Frederick quella mattina, sembrò così rilassato, che parlò della madre con tono scherzoso.

"Hai ragione, che diamine! Non siamo più bambini da tenere a briglia!"

Letty guardò con fare d'intesa il Duca, cominciando a mangiare come non poteva fare nelle occasioni pubbliche

"Se continuo a mangiare così, gli abiti nel baule non mi chiuderanno più "

Asserì Violet, mordendo un croissant ripieno, e così facendo, sporcandosi l'indice e il pollice destro di confettura di pesche

"Penso fosse tempo che non ci si concedeva uno spuntino così, assieme, ridendo senza schermaglie"

Violet fissò il Duca, sgranando gli occhi, e continuando a masticare e mordere il croissant asserì:

"Ti amo Fred, ti amo, non te l'ho mai detto, ma ti amo, ti amo, ti amo"

"Ora lo hai detto una volta per ogni anno di matrimonio"

Scoppiò in una risata fragorosa Lord Fitzroy

Letty si pulì le mani con una salvietta di cotone umida, al profumo d'arancia e si diresse verso il Duca. Gli cinse il collo taurino con le braccia, poggiandogli la guancia destra contro la di lui sinistra. Lo baciò velocemente e si avviò verso il tavolino dove veniva poggiata la corrispondenza.

"Come già da me predetto, è arrivato l'invito dalle loro Maestà per questa sera. Hanno saputo della tua visita londinese e ovviamente ti hanno invitato a palazzo"

Letty fu quasi felice di quell'incontro mondano

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"Così questa sera non mangerai nuovamente"

Il Duca guardava la moglie come in estasi

"Bella come sei ti guarderanno tutti"

Violet sorrise di gratitudine

"Dovrei cominciare a vestire i panni del marito geloso"

Continuò il Duca guardando con aria vogliosa la moglie

"Non ti conviene marito mio, perderesti le cose a te più care, me e i bambini"

Frederick non lasciò parlare la moglie un minuto di più, la prese per la vestaglia da giorno di seta verde bosco e tirandola a sé, la baciò profondamente. Violet cedette al bacio forzoso, non spiacendosene affatto ed anzi, rispondendone con vigore.

Il bacio però, venne interrotto bruscamente dalle campane di Westminster che segnarono le 10am.

 

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Lady Violet, scossa dal fragore, si divincolò dal marito, chiamando velocemente Pauline per dirle di prepararle l'abito da mattina celeste e gli stivaletti di pelle chiara.

Frederick, rimasto seduto al tavolo, la guardò dare ordini a Pauline, ma continuò a mangiare, sorseggiando poi un buon caffè amaro.

Finito il caffè si alzò e con fare cavalleresco, lasciò la stanza matrimoniale alle due donne, chiamando il suo valletto personale

"Ti aspetto per la passeggiata amor mio" Disse il Duca accarezzando la mano alla moglie

"Il tempo di prepararmi e sarò pronta da te"

Frederick aprì la porta della camera entrando nel piccolo boudoir

"Andy, preparami i vestiti da giorno, esco per una passeggiata con la signora, portami le pipe, ne sceglierò una per questa mattina"

"Certo my Lord"

Lord Fitzroy indossò un completo giacca e pantalone grigio antracite, un cappello chiamato Homburg Hat (semirigido, con infossatura centrale, la cui moda fu lanciata da Re Edward VII) il tutto completato da un cappotto scuro con collo in velluto.

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Andy portò al Duca la scatola di legno scuro, con intarsi a forma di foglie di acero, contenente le pipe.

"Penso che oggi, vista la bella giornata di sole londinese, opterò per la mia preferita, quella in avorio"

La pipa in questione era appartenuta al bisnonno del Duca -Charles Fitzroy II, Duca di Grafton- ed era una delle pipe più belle e particolari che si potessero trovare all'epoca

Violet scelse l'abito da giorno "light blue". Molto particolare, vedeva un tea gown di pizzo cream color accollato, accompagnato da un cappotto aperto sul davanti, tenuto chiuso in vita da una piccola cintura ricamata. I capelli scuri della Duchessa risaltavano sull'abito 

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Indossò I suoi stivaletti in pelle chiara con lacci, lasciando i capelli sciolti tenuti composti solo da una finta treccia ottenuta da una fascia in raso, dello stesso colore dell'abito. Per ultimo indossò un piccolo cappellino chiaro di lana leggera e seta chiamato "promenade hat" proprio per l'uso esclusivo per cui venivano indossati questi modelli di cappellini

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Uscirono accompagnati dall'autista -Andrew- che avrebbe guidato la macchina con cui il Duca arrivò due giorni prima a Londra; la Isotta Fraschini KM era un dono di Lord Augustus per le nozze del figlio. Questo amava guidarla nei momenti di relax o quando doveva partire o "fuggire" a Londra.

Decisero all'ultimo minuto però di non prendere l'auto ma di fare quattro passi a piedi 

"Andrew, non serve l'auto"

Disse il Duca rivolgendo un sorriso all'autista

"Andy, verrai con noi, in caso la Duchessa decidesse di fare spese"

"My Lord" rispose il valletto personale del Duca, facendo poi un cenno con il capo 

Camminarono a piedi per una Londra affollata e assolata

"Sei raggiante mia cara" Disse Frederick tenendo sotto braccio la mano destra di Violet

"Bellissima, la più bella donna che i miei occhi abbiano mai visto"

"Non ti pare siano troppe ore senza litigio amore mio?"

Disse ridacchiando Violet

"Assolutamente no, ogni minuto mi innamoro di più"

Si fermarono davanti alla  vetrina di una boutique di cappelli, seguiti da Andy, sempre attento ai passi dei signori. 

Violet, indicando un cappello chiaro con pizzi bianchi e rosa al marito, mise il piede destro sullo scalino della porta d'ingresso del negozio, per entrare quando...

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"Carissimi, qual buon vento vi porta in quel di London city!"

Violet perse quasi l'equilibrio, ancora con il sorriso fermo sulla bocca, quando sobbalzò per il tono malavvezzo

George Villiers Conte di Jersey era marito di Lady Sarah Fane -la pettegola- come amavano chiamarla Lady Violet e Lady Charlotte 

"Oh, Lord Villiers, che piacere rivederla, la sua adorabile signora non è con lei"

Disse subito il Duca

Il conte Villiers si inchinò alla Duchessa baciandole la mano, senza riguardo, visto che vi poggiò le labbra viscidamente

"Peccato non sia con lei Lady Sarah avrei conversato con piacere"

Violet non era convinta delle parole che le uscirono dalla bocca. Frederick, difatti,  guardò la moglie notandone la smorfia di disgusto mista a disagio

"La vedrete questa sera, al Dinner gala del Re e della Regina"

"Oh che felicità, sarò davvero felice di abbracciarla"

Sogghignò Violet, sempre meno convinta

"Ah! Ma questa sera ci sarà anche la vostra amata madre, la Duchessa Isabella, con il vostro illustre padre, il Duca Augustus: che meraviglia, mia moglie sarà felicissima di rivederli dopo tanto tempo"

Violet cambiò espressione repentinamente

"La Duchessa e il Duca sono a Londra? non lo sapevo, non ne ero al corrente"

Frederick guardò imbarazzato sua moglie che nel frattempo, aveva abbassato lo sguardo in silenzio 

"Buona giornata allora my Lady, my Lord, a questa sera"

Silenzio lungo

"Sapevo già che qualcosa avrebbe rovinato questi giorni assieme"

Disse Frederick scuro in volto

"Sappi che nulla, nemmeno lo sguardo protervo di tua madre la Duchessa, potrà rovinarmi la giornata e la serata, ma solo se tu mi starai accanto"

Il Duca abbracciò Violet, contravvenendo alle buone maniere, che volevano non si abbracciassero in pubblico le signore. L'espressione si fece nuovamente solare e i due finirono la passeggiata, riuscendo anche a pranzare fuori

"Chissà perchè i Duchi sono venuti qui"

Si chiese curioso il Duca, gustando un'ostrica, seduto al tavolino del ristorante Wiltson 


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"Scusa caro, ma te lo chiedi? Hanno saputo della tua venuta a Londra, hanno immaginato della serata di gala a palazzo e ovviamente..."

Violet non fece tempo a finire la frase, che una mano si posò pesantemente  sulla spalla del marito 

"Tua madre mi ha costretto a venire a Londra, nonostante i miei dolori alla gambe; non sopporto più quella donna figlio mio"

Il padre di Frederick, il Duca Augustus Fitzroy, guardò tristemente Violet, le prese la mano destra e la baciò con dolcezza

"Padre, ma come..."

Lord Augustus strinse la spalla del figlio con la mano

"Mia signora, promettetemi che non vi farete mai scalfire dalla cattiveria degli altri"

"Certo mio caro suocero, certo"

"Frederick, cerca di andare in fretta a New York per parlare dei nostri averi. Ho bisogno di sapere che tutto sarà amministrato per bene da te, le tue sorelle sono ormai sposate e sono affari dei loro mariti, tuo fratello vuole intraprendere la carriera militare e dio solo sà dove lo porterà"

"Padre..."

"Non posso vietarglielo anche se vorrei!"

Asserì bruscamente Lord Augustus 

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il Duca guardò il padre con aria contrita, quasi mortificato

"Non fatevi rovinare da quella donna, come invece ho fatto io"

"Padre, ma cosa state dicendo"

Frederick lasciò cadere il suo boccone di arrosto alle spezie dalla forchetta in argento

"Padre, non avete mai parlato così, ditemi, perché"

Violet, ammutolita, guardò I due uomini muovendo lo sguardo a seconda del cambio di voce

"Nulla figlio mio, ma sappi che quando io morirò dovrai gestire tu il tutto, senza far toccare nessuna finanza a tua madre"

Frederick scostò la sedia, per avvicinarsi al padre

"Mi state dicendo che non vi potete fidare di mia madre, di vostra moglie?"

il Duca, sbalordito, guardò Violet.

"Cosa sta succendo, spiegatemi vi prego"

"Succede che la Duchessa..." Silenzio

"Tua madre, mia moglie ha..."

In quel momento si interruppe, perchè una schiera di donne si avvicinò al tavolino dove erano accomodati. La Duchessa Isabella, con fare baldanzoso, si era portata la sua schiera di cameriere per fare compere. 

"Vedo che non ci facciamo mancare una buona colazione"

Disse Isabella, guardando disgustata Violet

"Madre"

Frederick si alzò, chinando il capo per salutare la madre

"Sapevate della nostra venuta nella city?"

"Caro figliolo, alla Duchessa di Grafton non si può nascondere nulla, vero marito caro?"

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Il Duca di Grafton la guardò incurante, ormai scostante e rassegnato.

"Io devo finire le compere, ho altri impegni prima di questa sera. Gioia cara, non abbuffarti come una serva, se vuoi tenerti mio figlio devi pensare alla linea"

-L'aria da serpe che ha questa donna- pensò Violet

"Con tutto il movimento che faccio sono sempre sottopeso" 

Lady Violet squadrò la suocera con il suo solito sguardo di sfida

"Arrivederci, a questa sera"

I due uomini si alzarono per salutare, mentre Violet si girò guardando il suocero, assorto e preoccupato.

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