mercoledì 28 giugno 2023

La giornata della Lady (XVIII parte)

14 Maggio 1912 (pomeriggio)

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Arrivarono a Southampton alle 4pm.

Il sole sembrava non avere intenzione di uscire dalle nuvole. Violet accettò il braccio di Frederick, che la accompagnò all'entrata dell'albergo. Pauline tolse, dalla valigia più piccola, solo ad uso giornaliero, la vestaglia rosa di seta e una camicia da notte bianca, di lino, con maniche e corpetto in pizzo 

Frederick ordinò la cena in camera, per fare sì che non ci fosse bisogno di cambiarsi per la serata, visto che bauli e valigie erano già nella lista bagagli per l'imbarco.

"Caro, questa sera mangerò leggero, preferisco qualcosa in più per il tea time"

"Certo tesoro, ho già ordinato per il tea"

"My Lady il bagno è pronto, se si vuole rinfrescare"

Violet sorrise a Pauline in segno di ringraziamento.

"Fred io mi assento, vorrei rinfrescarmi un poco"

"Amor mio io sarò qui al tuo ritorno, mi cambio già per la notte"

La Lady indossò camicia da notte e vestaglia, Pauline le sciolse i capelli, spazzolandoli a lungo. Le mise solo un piccolo pettinino in argento a forma di farfalla, per tenere la chioma ordinata sulla nuca.

Andy aiutò il Duca a prepararsi. 

"Grazie Andy, per oggi hai finito, mi preparerò io stasera"

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"My Lord come desidera, buona serata my Lord"

Frederick accennò un sorriso

Ritornò nel salottino della suite, dove vi trovò Violet, seduta sul divano, intenta a leggere Pride and Prejudice

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"Ero talmente presa dalla lettura che non ti ho sentito entrare. Pauline mi ha detto che stanno arrivando con il tea" 

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"Penso non cenerò questa sera Letty, mangerò solo con il tea, preferisco stare leggero"

Violet vide negli occhi di Frederick una luce mai vista prima: un misto tra malinconia e rancore. Vedeva che la serenità e la sfrontatezza, che da sempre accompagnavano il marito, avevano lasciato il posto alla paura dell'ignoto. Frederick sapeva che il viaggio a New York, avrebbe cambiato non solo l'assetto della famiglia, ma anche la sua vita

"Posso abbracciarti? Ho bisogno del tuo amore"

Chiese titubante Frederick a Violet

"Ma certo amore mio, sono qui, lo sai"

Lord Fitzroy si lasciò andare, pianse, pianse come, gli dissero un tempo -un uomo non dovrebbe mai fare- In quel momento a lui non importava nulla, così come non importava a Letty, anzi, la donna capì, che quello che aveva accanto a sé, era davvero un grande uomo

Passata una mezz'ora, nella quale rimasero abbracciati in silenzio, bussarono alla porta della suite; Pauline con discrezione andò ad aprire

"I lor signori, i Marchesi di Grafton, hanno richiesto un tea"

Il cameriere portava con sé una moltitudine di prelibatezze

"Grazie, provvederò io al servizio"

Pauline prese il carrello e con assoluta sicurezza e velocità, portò il tutto ai signori nel salottino.

Violet bevve del buon afternoon tea, mangiò qualche scones e assaggiò del buon salmone scozzese al burro. Frederick, al contrario, non mangiò praticamente nulla. Sorseggiò del tea alle scorze d'arancia, ma non toccò cibo se non, su richiesta della moglie, uno scones con crema acida e composta di lamponi.

Quando il cameriere venne chiamato da Pauline per portare via il tutto, Frederick e Violet si ritirarono nella camera matrimoniale senza richiedere servizio.

Violet si spazzolò da sola i lunghi capelli, togliendosi il pettinino d'argento a forma di farfalla, che le teneva i capelli sulla nuca. Si pulì il viso con l'acqua di rose e si lavò i denti. Frederick, uscì dal bagno entrando in camera  spazzolandosi i denti, solo con l'asciugamano sui fianchi. Violet rise guardandolo, e il Duca rise di conseguenza

"Purtroppo questa sera hai visto tuo marito piangere. Non posso più nascondere nulla, sai tutto di me, l'uomo sbaglia a piangere davanti ad una donna, non deve"

"Ed invece se ci fossero più uomini come te, questo mondo sarebbe migliore. Prego ogni giorno perché Deirdre possa trovare un uomo così, prego ogni giorno perché Thomas diventi un uomo così"

Violet era seria, quasi in atteggiamento solenne. 

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"Vieni qui, non ti ho baciata abbastanza, ma non è mai abbastanza, tu meriti molto di più"

Frederick abbracciò forte la moglie e prendendola in braccio, la portò verso il letto, adagiandola sul copriletto di raso beige.

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Non fecero l'amore. Quella notte rimasero uno accanto all'altra, senza carezze, senza baci. A tenerli uniti fu un abbraccio, solo un abbraccio di straordinaria complicità.






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