1903- 20 Giugno
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Violet quella notte non dormì. I pensieri le aleggiavano nella mente come vampiri in cerca di linfa vitale.
Si alzò da letto all'alba, senza che Pauline le desse la sveglia. Si sedette sul piano di marmo di una dalle due finestre della camera, rimanendo ad osservare le poche persone che a quell'ora si trovavano per strada.
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Per un momento le parve di intravvedere una carrozza che le sembrò familiare. Non vi fece troppo caso, ma dopo poco, sentì brusìo dalle scale del palazzo. Udì poi dei passi veloci e la voce della Marchesa, sua madre.
Riuscì a intendere un piccolo accenno di frase -non me lo aspettavo- della madre, seguito da -ci fermeremo fino a data da destinarsi a Belvoir- ed a quel punto capì!
Indossò la vestaglia di seta azzurra con bordini di pizzo, anch'essi azzurri, ed uscì correndo dalla stanza!
George e sua moglie Marguerite, erano arrivati a Londra, per poi tornare a Belvoir con le due donne. Erano stati avvisati dal Marchese di Granby dei due giorni a Londra di Lady Charlotte e Miss Violet, e decisero quindi di raggiungerle per poi viaggiare assieme.
Violet era emozionata, tanto che si mise a piangere quando vide Marguerite e il suo pancione ormai ben visibile
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La donna indossava un abito giallo, morbido, in seta. La gravidanza avanzata non le dava modo di indossare nessun bustino e di conseguenza, adoperava abiti stile impero.
Violet adorava Marguerite: per lei era una sorella più grande, quella a cui confidare le proprie paure, i propri amori e i propri dubbi, e fu proprio questo che fece Violet. La sera, dopo cena, si ritirano ognuno nelle proprie stanze, ma Violet chiese al fratello George il permesso di poter passare la serata con Marguerite, per chiacchierare e stare un poco assieme. Ovviamente George acconsentì sapendo quanto fossero legate l'una all'altra.
Così Violet, trovandosi sola con Marguerite, le rivolse moltissime domande riguardo al matrimonio.
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Lady Marguerite cercò di rincuorare la giovane parlandole della bellezza della vita di coppia, del conoscersi giorno per giorno, del crescere assieme. Le parlò anche dell'emozione dell'essere fidanzati e dell'eccitazione legata al momento del matrimonio -cosa alla quale lei, purtroppo, dovette rinunciare, visti gli accadimenti-
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Violet si sentì, forse, un po' più sollevata grazie alle parole di Lady Clark. Quella sera si addormentarono assieme e questo, per Violet, fu un po' come tornare bambina, quando Lady Charlotte la faceva addormentare con se, accarezzandole i capelli e cullandola tra le sue braccia
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