giovedì 22 giugno 2023

La giornata della Lady (XVI parte)

7 Maggio 1912 (ore 12pm)

www.mbreny.com


"Partirete il 15 Maggio per New York, vedrai mia cara, viaggerete con tutti i comfort!"

Il Duca di Grafton aveva una bellissima voce rassicurante, molto simile a quella del figlio, pensò Violet

www.pinterest.uk


"Io dopo la tragedia del Titanic ho molta paura, direi terrore. Ma, in cuor mio, dico che due tragedie così non possono compiersi, quindi cerco di farmi forza"


Entrarono a braccetto nella sala, dove Mr Moore sempre galante e silenzioso li fece accomodare per la colazione.

"Oggi my Lady e my Lord sarete soli per la colazione. "

"Si, Mr Moore,  I Marchesi sono partiti per Londra, il duca, mio marito starà nelle sue stanze"

Mr Moore servì insalata alla crema fredda, coniglio in salsa di amarene, purè di patate con zafferano, braciolina su brodo di alloro, torta mele e amaretti, pesche al maraschino e caffè

Il Duca Fitzroy mangiò di gusto, mettendo a proprio agio anche Lady Violet che mangiò, finalmente, senza timori.

"Mia moglie riesce a non far mangiare i commensali con la storia della masticazione assente."

"Posso farvi una domanda non molto lecita my Lord?"

"A voi tutto è consentito, bambina cara"

Rispose amabilmente Lord Augustus 

"Perché avete sposato la Duchessa?"

Pensò all'espressione di Frederick nel sentire una tale domanda

"Ho sempre amato la vostra schiettezza mia cara, nessuna dama sarebbe così poco civettuola e così tanto astuta come siete voi."

Il volto del Duca si fece serio. Cominciò a giocherellare con una minuscola mollica di pane, come spesso faceva Frederick quando era agitato

"Perché voi avete acconsentito a sposare Frederick? Quanto avete sofferto al solo pensiero di dover sposare un uomo mai visto, senza amore, senza intimità. Rispondete mia cara"

"Beh, facile! Avete fatto tutto voi, lei e mio padre. Io mi ritrovai davanti alla vostra decisione, come fosse un muro insormontabile. Non potevo scappare. Mi feci forza, molta forza. Conobbi però Lord Fitzroy, un ragazzo pieno di amore da dare, generoso, forte. Incomprensibile sotto certi aspetti anche. Soffrii molto, per molto tempo, per paura dell'ignoto. Ma presto capii. Beh, comunque a ragion di stato non si comanda. Mi avete costretta, mi avete sacrificata sull'altare del patrimonio terriero e immobiliare. Per fortuna vostro figlio si è dimostrato l'amore della mia vita"

"Ecco. Ragion di stato. Il mio patrimonio doveva trovare un patrimonio al quale unirsi. Pensavo di essere fortunato, quella che sarebbe diventata mia moglie era una bellezza rara. Capii subito dopo il matrimonio che la bellezza celava una malevolenza senza limiti."

"Ma cosa vuole da voi? C'è qualcosa che si può fare?"

"Ho saputo, dopo la nascita della nostra ultima figlia, che io, senza sapere, mantenevo studi, vita e sgualdrine ad un figlio non mio. Ora questo, vuole entrare nelle guardie di sua maestà, ma con tutti gli onori del caso."

Violet socchiuse le palpebre incredula

"L'amministratore che io licenziai appena venuto a conoscenza del tutto, falsificava carte e documenti a nome del figlio bastardo suo e di mia moglie. Ha studiato ad Harvard con i miei soldi. Ora è in Francia ma ha intenzione di tornare in Inghilterra per entrare a far parte delle guardie di sua Maestà "

"Ma non può fare una cosa simile, dobbiamo pur far qualcosa"

"Certo! Mio padre deve farsi forza e sbattere la porta in faccia a mia madre. Deve disconoscerla e denunciarla come adultera!"

americangallery20th.wordpress.com


Violet si spaventò non aspettandosi l'arrivo del marito. Frederick, livido in volto, era entrato senza avviso

"Non posso figlio caro, creerei uno scandalo anche a corte! Non possiamo permetterci una cosa del genere, la nostra famiglia, tra le più antiche dell'isola."

Lord Augustus si alzò dalla sedia per parlare al figlio 

"Allora bisognerà agire di conseguenza "

"Frederick! Non ti permettere! È comunque tua madre!"

"No, mio caro e adorato padre. Io non ho più una madre. Mia madre è morta."

Violet completamente ammutolita guardava la scena come fosse a teatro.

"Partiremo, andremo a New York, firmerò tutto ciò che sarà da firmare, ma assicuro che non finirà così. Mia madre, l'amante e il figlio la dovranno pagare fino alla fine!"

www.pinterest.com


"Frederick figlio mio io ti ho cresciuto al meglio. Sei un Lord, un gentleman. La gentilezza, l'umiltà e l'amore fanno parte di te! Non puoi cadere ora, cedendo alla cattiveria"

Lord Augustus con aria risoluta, guardava il figlio dritto negli occhi

"Padre, la Duchessa di Grafton non mi ha mai amato come figlio. Mi avete cresciuto voi e la balia, non ho mai provato amore per mia madre. Mai!"

Frederick voltò le spalle e senza guardare i due interlocutori, aprì la porta e uscì richiudendola velocemente alle sue spalle. 

Lord Augustus si sedette sulla poltrona, senza dire una parola. Violet, sembrava in tranche, completamente ammutolita e sconvolta.



Nessun commento:

Posta un commento