venerdì 16 giugno 2023

La giornata della Lady (XV parte)

6 Maggio-7 Maggio 1912 (Belvoir)


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"Sono molto stanco, ho bisogno di riposo"

Frederick non si dilungò ulteriormente nei saluti. Salì nelle sue stanze e non vi uscì fino al mattino seguente.

Violet salutò I bambini, si congedò dai Marchesi, non cenò e andò a dormire presto. Dormì profondamente, svegliandosi di prima mattina con il rumore della pioggia battente sui vetri.

Suonò il campanello dalla camera per chiamare la cameriera personale, che arrivò dopo pochi minuti con il vassoio della colazione.

"La signora O'Sullivan ha preparato degli squisiti scones per il tea time di oggi, ne ho chiesto uno per lei my Lady, sono ancora caldi"

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Pauline fece un cenno a Lady Violet che la guardò con un leggero sorriso

"È arrivato il Duca di Grafton, suo suocero"

"Ma quando è arrivato?"

"Questa mattina presto, lo ha accolto il Marchese di Granby, suo padre, mia signora. Ora sono assieme nello studio di Lord Manners"

"Grazie Pauline, preparami l'abito da giorno cream color di pizzo. Non voglio cappelli, solo acconciatura"

"Certo my Lady "

"Ah, Pauline, dimenticavo"

"Si mia signora"

"Mio suocero è solo, spero che Mrs Fernsby abbia già deciso il valletto personale per questi giorni"

"Certo my Lady, Mr Wood sarà anche valletto del Duca di Grafton"

"Oh bene! Il Duca, mio marito, è già sveglio?"

"Mia signora Lord Fitzroy è già nello studio con il Marchese di Granby e il Duca di Grafton dall'arrivo di questo"

"Insomma, sono io l'ultima"

Affermò Violet

"My Lady, il Duca, suo marito, ha ordinato di non svegliarla"

"Sempre premuroso, quando si tratta di non farmi sapere le cose"

Pauline, in silenzio, preparò la Lady. L'acconciatura vedeva una grande treccia raccolta a chignon alto, tenuta da un nastro di raso azzurro"

"I bambini sono svegli?" 

"Si my Lady, sono con la balia Dorothy nelle loro stanze"

"Bene, io scendo nello studio, avvisi la Marchesa del mio arrivo"

"Certo my Lady, la Marchesa di Granby è nelle sue stanze si sta preparando, Mrs O'Brien mi ha detto che si recherà a Londra"

Pauline accennò un leggero sorriso ed uscì dalla stanza. 

Violet scese le scale velocemente, passò nell'atrio e aprì la porta dello studio del Marchese di Granby.

Gli uomini si girarono e all'unisono fecero un gesto con il capo, facendo anche un leggero inchino.

"Buongiorno my Gentlemen. Purtroppo questa mattina mi sono addormentata, ieri ero molto stanca" 

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Violet lanciò un'occhiata provocatoria al marito che la guardò con aria confusa.

"Mia figlia è sempre molto preoccupata per la vostra salute my Lord"

Disse sorridendo il Marchese di Granby al Duca di Grafton.

"Vostra figlia è un angelo sceso dal cielo, mandato dal buon Dio ad allietare la vita di tutti noi"

"Caro suocero, voi siete troppo buono con me".

"Bene, io ora vi lascio alle vostre faccende private, devo andare a Londra con Lady Charlotte, dal sarto, penso ci rivedremo domani"

"Padre "

Violet baciò sulla guancia il suo amato padre

"Salutate Lady Charlotte"

Disse Frederick sorridendo affettuosamente. Lord Manners fece un leggero sorriso ed uscì dalla stanza a passo veloce. 

"Padre, volete qualcosa, vi faccio portare qualche cosa?"

"Assolutamente no. Lo spuntino è stato abbondante, penso mangerò poco a colazione, stasera ho chiesto a Mrs Fernsby di poter pranzare nelle mie stanze"

Disse Lord Augustus sedendosi su una delle poltrone verdi damascate dello studio del Marchese.

"Bene, ora vi prego di ascoltarmi con attenzione, perché non ho intenzione di ripetere ciò che sto per dirvi"

Frederick si irrigidì, Violet, ferma alla finestra, ascoltava guardando curiosa la scena.

Il mio amministratore finanziario a New York, vi aspetta per chiarire la situazione e per far si che tutti i beni terrieri e immobiliari in terra Americana passino a te, Frederick.

"Padre ma voi..."

"Silenzio! Come sai non amo essere interrotto, lascia che spieghi poi avrai tutto il tempo per le domande"

Il silenzio nella stanza era surreale

"Io terrò solo a mio nome poche terre qui, e qualche immobile che vorrei spartire tra i tuoi fratelli e le tue sorelle. In Scozia i terreni saranno a nome tuo dal mese di novembre, quando cambieranno i contratti agrari. Tu amministrerai tutto e tutto sarà a nome tuo cosicché nessuno possa toccare nulla!"

Violet e Frederick ascoltavano senza fiatare

"Vi ho prenotato la partenza con l'Olimpic, nella suite più grande e confortevole"

Arriverete a New York e vi incontrerete subito con l'amministratore, firmerete tutti i contratti, tutti i documenti e una volta fatto questo avrete il tempo di godervi la città."

"Padre ma perché tutta questa fretta, siete malato? Vi resta poco da vivere e io non ne sono a conoscenza?"

"Io sto benissimo figlio mio, ma c'è qualcuno che sta tentando di rovinarmi la salute e per questo la vita!"

"Padre..."

"Tua madre, tua madre! Tu hai un fratello più grande. Certo, non è mio figlio, non è sangue del mio sangue ma è tuo fratello"

"Un bastardo! Mia madre ha generato un bastardo!"

"Frederick! Ragiona! Non farti prendere dall'ira!" Disse di scatto il Duca 

Frederick scattò in piedi, diventò viola in faccia e gettò a terra un piccolo tavolino da gioco. Aprì la porta di scatto, ma prima di uscire guardò Violet senza proferire parola. Sbatté la porta dello studio e spari.

Violet e il Duca si guardarono rimanendo in silenzio 

"Mia cara" disse il Duca alzandosi lentamente dalla poltrona "Sii gentile con lui, dagli amore, cerca di capire. Non abbandonarlo proprio ora, il momento è molto difficile"

"Suocero caro, mio marito non lo abbandonerei mai. Vorrei però sapere di più. Chi è, se è lecito sapere"

"Te lo dirò ma non voglio trapeli nulla da queste mura.  Mia moglie appena sposata con me, si diede ad un altro uomo. Fece bene i suoi calcoli, visto che chiese di passare in Francia sette mesi. Non mi accorsi nemmeno della gravidanza, a quel tempo ero indaffaro con gli americani, lei sapeva benissimo che avrebbe avuto tutto il tempo per nascondere anche il parto. Era già gravida alle nozze. Non facemmo la luna di miele, mi richiamarono gli amministratori di mio padre in terra Americana e lei...lei fu libera"

Violet si sedette sconvolta

"Il nostro ex amministratore!"

Il Duca si interruppe

"Ora il figlio vuole una parte di terreni e di immobili, che quel bastardo falsificò, grazie a quella fedifraga di mia moglie. Odio anche solo chiamarla così"

"Caro suocero, io davvero..."

Bussarono interrompendo 

"My Lady, my Lord, la colazione è servita, il Duca Fitzroy non parteciperà, starà nelle sue stanze, mi ha dato ordine di darvi notizia"

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"Grazie Mr Moore"

Disse Violet incredula

"Finiremo più tardi mia cara"

Chiusero la porta dello studio dirigendosi, a braccetto, nel salone.




 



2 commenti:

  1. Urca, colpo di scena pazzesco! Immaginavo che la meger... Ehm la Duchessa stesse facendo qualcosa di losco ma non fino a questo punto!

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    1. È davvero una megera! Vedremo cosa succederà prossimamente ma secondo me avranno da faticare per estirparla. L'erba cattiva....

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