venerdì 9 giugno 2023

La giornata della Lady (XIII parte)

 5 Maggio 1912 (10pm)

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Lady Sarah Fane con fare poco garbato, come poi era suo modo, si intromise tra le due coppie, parandosi davanti a Frederick

"My Lord, sono qui per dirle che La Duchessa di Grafton e il Duca di Grafton stanno discorrendo animatamente nel salottino privato e il suo onorabile padre, il Duca ha richiesto un bicchiere d'acqua avvertendo un lieve malore passeggero" 

Frederick guardò Violet, la prese per mano e senza nemmeno dire una parola ai Duchi di Lothian e tantomeno a Lady Sarah, si diresse nel salottino privato

Correndo tra la folla Violet pensò al peggio

"Padre!"

Bisbigliò Frederick, gettandondosi ai piedi del Duca, seduto su una grande poltrona bordeaux

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"Padre che avete? Che vi è accaduto?"

Violet ferma in un angolo, senza proferire parola, guardò la scena

"Non ha nulla, solo un leggero calo di zuccheri"

"Madre tacete, non sapete fare altro che sparlare e parlare di tutti!"

Frederick fece cenno a Violet di chiudere la porta del piccolo salottino bordeaux

"Mio caro Frederick, sono tua madre, non sono una di quelle sgualdrine che frequentavi tu un tempo! Dovresti ringraziarmi per come sei cresciuto, dovreste mettere tappeti rossi per la Duchessa, che tenta in tutti i modi di tenere in piedi una famiglia come la nostra, se fosse per voi uomini, il Ducato sarebbe già cenere. Io non volevo il tuo matrimonio! Volevo sposassi una Duchessa, ma tant'è il Duca ha lasciato che ti coinvolgessero in questo matrimonio poco conveniente! Continuo a  pensare che tu non  abbia fatto un buon affare!"

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Isabella guardò con ghigno diabolico Violet che, sempre in silenzio, non muoveva nessun arto e non proferiva parola

"Madre per Dio! Cosa state dicendo? La vedete mia moglie? Non vedete quanto mi ama? Nessuna donna mi ama come mi ama lei! Ditemi cosa state facendo al Duca! Che cosa volete da noi?"

Il Duca di Grafton fece per alzarsi dalla poltrona ma il figlio lo fermò. Ma prese comunque la parola

"Frederick caro figlio mio, non ti angustiare. Purtroppo sono anni che cerco di tenere insieme questa famiglia, per ben volere dei figli e per amore del Ducato. Penso che il tuo matrimonio sia una delle cose più riuscite che abbia fatto in questa vita. Ora però almeno a te, è giunto il momento di dire la verità, almeno quella piccola parte di verità, sulla Duchessa tua madre, che conosco anche io"

"Non ti permettere di parlare con tuo figlio! I tuoi figli devono rimane fuori dalle questioni che non riguardano la famiglia! Non ti permettere, o quanto è vero che sono miei figli me ne andrò, ora, gettando scandalo non solo a corte ma anche fuori!"

La situazione si fece alquanto incerta e pericolosa, Violet sperò non sentissero il ben che minimo rumore dalla sala da ballo, ma si rese conto che i balli continuavano e nessuno aveva la ben che minima idea di cosa stesse accadendo nel salottino

"Sono un uomo, non sono più il bambino al quale proibivi di entrare nella tua camera, al quale hai sempre negato anche solo una carezza, il neonato che hai tolto subito dal tuo seno"

"Ah! Ora mi si accusa anche di non essere stata una buona madre! Io ero e sono una Duchessa prima che madre"

"Io sono una madre e una moglie prima che una Marchesa"

Violet parlò tenendo lo sguardo basso evitando così di guardare i visi degli altri

"Tu devi tacere! Nessuno ti ha interpellato, non sai che puoi parlare solo se tuo marito te lo consente? Non ti hanno insegnato l'educazione al castello di Belvoir?"

"Taci! Mia moglie parla come e quando vuole, mi pare che tu non stia ad aspettare che mio padre ti consenta qualcosa, non saremmo qui a discutere di fatti a me oscuri"

"Silenzio!"

Il Duca Fitzroy urlò, non pensando al luogo poco consono

 "Figlio mio, giunti a questo punto, penso che sia arrivato il momento di parlare, penso anche che tu ti stia chiedendo del perché vorrei che partissi subito per New York"

"Adesso tirerà fuori la scusa della cattiva moglie, che sperpera denaro senza curarsi d'altro"

"Moglie taci! Ti chiedo almeno per una volta di tacere! Tu e il tuo amante avete già parlato troppo!"

Frederick sentendo quella parola si alzò in piedi

"Amante?"

Violet emerse dal mare di pensieri e guardò impaurita suo marito

"Fred, Fred ti prego!"

Disse Violet avvicinandosi cauta al marito

"Madre, il Duca ha appena parlato di amante!"

Frederick si avvicinò con il viso al viso di sua madre, guardandola dall'alto

"Parla, donna!"

Frederick era furente. Digrignò I denti mantenendo lo sguardo fisso sul viso di sua madre.

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Violet pensò, nel guardarlo, ad un lupo preso al laccio.

"Marito mio, amor mio, ti prego, andiamo via, congediamoci dalle maestà nostre, torniamo a casa, parleremo poi, inutile fare così"

"Si, figlio caro, inutile tu faccia così con me, non ne caverai nulla, se non rabbia"

Rise di scherno la Duchessa 

"Frederick!"

Il Duca fermò il figlio

"Va a casa con la tua dolce moglie, domani  tornate a Belvoir entro sera, io il giorno dopo vi raggiungerò e mi fermerò lì fino alla vostra partenza. Ora vi prego di darmi ubbidienza: andate a casa"


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