giovedì 18 maggio 2023

La giornata della Lady (VII parte)


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4 Maggio (Ore 15.40)


Lord Frederick, richiuse la porta e si sedette dietro la testa di Violet, accomodandosi sul bordo più largo della grande vasca. 

"Non potevo pensarti qui, sola e nuda" le disse.
Cominciò ad accarezzarle i capelli mantenuti a nido da un esile laccio bianco; lo slacciò e questi caddero in una folta marea nera lungo la vasca.

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Il Duca le prese il viso, alzandolo da sotto il mento. 

La baciò. 

La baciò così intensamente che Violet, aprì le labbra senza protestare.
Si incontrarono le lingue, variando l'intensità dei baci nei secondi che passavano


"Amami, amami per come sono, amami perché sto cercando di cambiare per avere il tuo amore"

Disse Frederick oramai eccitato.

Violet, in silenzio, passò la mano dietro al suo collo e lo spinse a se.

"Vieni qui, non posso stare senza di te, non posso vivere, mi manca l'aria e tu questo lo sai, sai che sono tua prigioniera"
La Duchessa era ormai persa negli spasmi del momento d'amore.

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L'erotismo prese il sopravvento: Frederick si spogliò entrando nella vasca, ormai diventata l'alcova di due amanti ritrovati.

Il Duca passò lingua e mani sui seni di Violet, svettanti come due fari in mezzo ad un mare in tempesta. Si tenne al bordo della vasca e Violet sussultò nel sentire il peso del suo uomo su di sé 


"Ti amo, ti amo" sussurrò Violet mordendo l'orecchio sinistro di Fred
"Sappi che sarò sempre tua, tutta, non dovrai che prendermi così"


"Sono io tuo, sei un'incantatrice, sono malato del tuo amore, e sappi che senza ne morirei"


Frederick ansimava, gemeva.

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Prese di peso Lady Violet, facendola sedere su di sé.
Furono solo scambi di baci, la lingua del Duca che passava lungo il collo di velluto della sua amata, finché Letty, stremata, posò la testa sulla spalla del consorte e questo gemette, facendo scendere un silenzio innaturale.


Rimasero così, con i petali di rosa sui corpi bagnati, ad annusarsi reciprocamente l'odore del piacere, finché una voce proveniente dall'anti bagno li destò 

"Signora, tutto bene? Non l'ho vista uscire"


Il Duca tossì in maniera secca

"Prepara un abito da dinner galà, uscirò tra poco" disse Violet senza aggiungere altro

"Certo my Lady" rispose la cameriera, allontanandosi dall'antibagno  imbarazzata 

Violet non sentì nemmeno la risposta di Pauline. 

Si allungò scivolando con il corpo, bagnato e nudo, sopra a quello del marito, arrivandone alla bocca, per poterlo baciare nuovamente

Passò qualche minuto, la Duchessa si alzò pigramente, cercando di imprimere nella mente, come fosse pietra preziosa, ogni particolare del corpo di suo marito.
Le spalle da tennista, le gambe da giocatore di polo, il collo mascolino, il sorriso seducente, il naso diritto e perfetto, le orecchie piccole, gli occhi neri e profondi come una notte senza luna.

Uscirono entrambi dalla vasca, guardandosi ancora qualche minuto negli occhi, ridendo con aria complice. Frederick la prese in braccio e la baciò nuovamente, passandole la lingua veloce sul palato. 


"Ti amo, ti amo" Le disse stringendola.


"Mia madre, la Marchesa, ha detto che avrei dovuto assecondarti, ora non ho più bisogno di pensarci, partirò con te, ma dovremo parlarne prima" 

Violet si rivolse a Frederick radiosa in volto

Il Duca si aprì in un sorriso luminoso

"Mi rendi un uomo felice, ora sono un marito felice"

La fece scendere, liberandola dall'abbraccio vigoroso, le accarezzò i capelli di seta e la guardò indossare la vestaglia color foglia di menta. 

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Violet, silenziosa, spalancò la porta della camera da bagno, oltrepassò l'antibagno e arrivò nella grande camera da letto. 

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Frederick si mise la sua vestaglia color ciliegia, andò nel salotto, chiamando Andy, il suo valletto.

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